Non ho un fisico d’atleta nè, soprattutto, un piede d’atleta. Non ho bisogno dell’ultima calzatura hi-tech e trovo veramente ridicolo essere costretto ad acquistare una scarpa anche di due numeri maggiore rispetto al mio sgraziato 42.5 per montare le tacchette d’attacco al pedale e , detto fra noi, nutro qualche dubbio sulla loro corretta posizione se le immagino montate su suole ben più lunghe di quelle che calzo abitualmente. Questo preambolo è necessario per introdurre una calzatura che finalmente ha tutti i requisiti per sposarsi al mio piede, la Shimano SH-MT34 proposta dalla casa giapponese per touring e trekking.

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CONSIDERAZIONI PRELIMINARI

In Shimano devono aver raccolto alcune delle mie innumerevoli imprecazioni perchè alle fiere dello scorso Settembre hanno finalmente presentato una linea di scarpe nuove, colorate, dagli interessanti contenuti tecnici e rivolte alla grande massa di appassionati che va in bici per piacere di farlo e non per emulare i pro. Tornando alla disgraziata morfologia del mio piede mi ritrovo con un collo enorme e una pianta normale ma tendente al largo, lontano anni luce dai volumi del piede del perfetto ciclista. Primo problema insormontabile: posso permettermi solo i lacci! Il secondo invece sarebbe aggirabile prendendo una scarpa di almeno un numero,  se non due, più lunga ma ho già espresso un civile pensiero in merito quindi evito di dilungarmi sull’argomento per non scivolare nel volgare. Bene, in Shimano sono andati oltre le mie aspettative mettendo a punto una serie di calzature perfette nell’adattarsi al piede del normo-ciclista. In passato avevo già calzato una versione precedente, il modello MT32, trovandolo della lunghezza giusta (43) per il mio piede (42.5) ma strettino al limite del fastidioso. La pianta della nuova MT34 è stata allargata ed ora è decisamente più confortevole. Confesso che la cosa mi ha piacevolmente sorpreso. Non ho verificato le caratteristiche delle altre scarpette della gamma touring/trekking ma devo pensare che in Shimano abbiamo finalmente fatto loro la necessità di diversificare i prodotti. Infatti, commercialmente parlando, non ci vedo un gran senso nel disegnare delle scarpe pensate per un uso urbano, cicloturistico ed escursionistico  che si rifanno per dimensioni e filosofia costruttiva a scarpe destinate all’agonista o al sedicente tale.

LA SCELTA DEL MODELLO

A parte le soluzioni diverse per il passaggio dei cordoni ammetto di non aver capito che differenza passi tra il modello MT34 e il modello MT44. Cambiano i colori ma leggendo le schede tecniche delle due scarpette non emergono differenze tali da giustificare la differenza di prezzo. Alla fine ho scelto l’MT 34 pagangola 52 euro contro i 69 nel modello superiore, disponibile soltanto nella versione nera. L’MT 34 viene proposta in tre versioni, due per l’uomo (nera oppure azzurra) e una per la donna ( nera con rifiniture fucsia). Nella scala Shimano relativa alla rigidità della suola che va da 1 a 12, MT34 e MT44 si fermano a 4 mentre le scarpe da mountain bike vanno da 5 a 8, salvo il modello top di gamma che raggiunge il valore di 11 grazie alla suola in fibra di carbonio. Sul campo ho trovato la suola della MT 34 nettamente più rigida rispetto alla scarpa da touring che usavo precedentemente grazie alla piastra in poliammide rinforzata con fibra di vetro, tuttavia risulta anche confortevole durante la camminata per la presenza di un’intersuola in EVA, soffice ed ammortizzante. Inoltre la suola in gomma dal design aggressivo assicura un grip ottimale anche su terreno impervio. Ho montato le tacchette di Crank Brtothers con il loro spessore che uso con pedali Crank Brothers Mallet e Candy: non ho riscontrato problemi e interferenze nè in fase di attacco nè in fase di sgancio.

LA STRUTTURA DELLA SCARPA

Del comfort ho già detto ma aggiungo che l’adozione del Sagoma Volume Tour per un puntale maggiormente fasciante aumenta la piacevole sensazione di una scarpa che calza perfettamente. Inoltre il tallone rinforzato, sagomato e alto, contribuisce al perfetto posizionamento e al bloccaggio del piede all’interno dello scafo. Shimano ha costruito la tomaia dei modelli MT34 e MT44 con un tessuto a rete indeformabile e flessibile, irrobustendola con inserti in cuoio sintetico a rinforzo del tallone ma soprattutto del puntale. Ho pedalato anche per 4 o 5 ore nel caldo di inizio Giugno e mi sono ritrovato col piede piacevolmente asciutto  Finora abbiamo raccontato del confort garantito dalla calzata dell’MT34 ma è fuor di dubbio che le scelte costruttive e di design di Shimano oltre a rendere la MT34 un prodotto decisamente accattivante, conferiscono anche la sensazione di una concreta robustezza. Sarà vero? Che la scarpa sia piacevole nel suo insieme non v’è alcun dubbio, che sia anche robusta è presto per dirlo. La uso da un paio di mesi e anche se esco con continuità ogni settimana dovrò macinare ancora un sacco di km prima di pronunciarmi in merito. In ogni caso i modelli precedenti della serie si sono rivelati robusti ed affidabili quindi non ho motivo di credere il contrario. Shimano per MT34 e MT44 ha adottato una classica chiusura a lacci per un tensionamento uniforme e per il massimo confort e questo è il motivo per cui, a causa delle fattezze del mio piede, riesco comunque a calzarle. La sola differenza che salta agli occhi confrontando i due modelli sono i passaggi dei lacci, ponticelli metallici che nel modello MT34 occupano solo gli ultimi due punti mentre nel modello MT44 tutti. Mi sono imbattutto sul web nei commetti di alcuni appassionati possessori delle MT44 che lamentavano la delicatezza e/o la rottura di alcuni ponticelli, ergo ho scelto l’MT34 che ne presenta solo due per lato anzichè cinque. In ogni caso una volta tensionato il laccio ne bloccano efficacemente lo scorrimento consentendo un’ottima tenuta. Infine segnalo la presenza di un comodo fermalacci elastico posizionato tra il penultimo e l’ultimo incrocio dei lacci. In conclusione la scarpa Shimano SH-MT34 pur essendo destinata al cicloturista e all’escursionista ha contenuti tecnici tali da allargarne gli orizzonti d’impiego e questa constatazione, credetemi, è la notizia migliore per chi, come me, ha un piede per nulla facile da vestire. Non escludo che nel mare magnum delle calzature per ciclismo esistano numerosi altri modelli con le medesime caratteristiche tuttavia Shimano le ha, quindi brava Shimano!

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Non ho un fisico d'atleta nè, soprattutto, un piede d'atleta. Non ho bisogno dell'ultima calzatura hi-tech e trovo veramente ridicolo essere costretto ad acquistare una scarpa anche di due numeri maggiore rispetto al mio sgraziato 42.5 per montare le tacchette d'attacco al pedale e , detto fra noi, nutro...