Un quadro a lui attribuibile tra le cose di mio padre, un compagno di liceo che gli ha fatto da assistente, l’ispirazione per la tesina del figlio della mia compagna e un’intervista al restauratore che l’ha ospitato più volte durante i suoi soggiorni modenesi.

Mario Schifano Bici

“Bicicletta” di Mario Schifano


E ora una mostra di un centinaio di opere mai esposte a Spoleto (dal 29 giugno al 29 settembre 2013). Mario Schifano è stato una presenza costante in questi ultimi mesi. Artista geniale dalla vita spesso sopra le righe, stella più luminosa della pop art italiana, aveva una tale passione per il ciclismo che arrivò a rappresentare la bicicletta in numerosi quadri, al punto che nel 1989 venne chiamato dagli organizzatori del Tour de France per disegnare il set delle maglie, da quella gialla sino a quella bellissima con lingua di fuoco per gli sprinter. In altre due occasioni creò la maglia rosa del leader del Giro d’Italia. Le sue biciclette più famose sono quelle del quadro largo e basso, dipinto nel 1982, che ho riprodotto nella testata di Ruote Parlanti. In verità la bicicletta per Schifano è molto più che un soggetto, per quanto molto amato; è lo specchio dell’anima.  Giovanni Testori, in una straordinaria recensione pubblicata sul Corriere della Sera, disse che le bici di Schifano gli sembravano degli aquiloni, leggere e rapide come il colore che colava sulle sue tele.

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Un quadro a lui attribuibile tra le cose di mio padre, un compagno di liceo che gli ha fatto da assistente, l'ispirazione per la tesina del figlio della mia compagna e un'intervista al restauratore che l'ha ospitato più volte durante i suoi soggiorni modenesi. E ora una mostra di un...