Che sia la fotocamera ideale?
Per anni non ho documentato il mio tempo libero…non ho foto delle memorabili avventure di pesca a mosca con gli amici nei fiumi di mezza Europa, non ho immagini di escursioni in mountain bike nè di passeggiate e vacanze. E’ una situazione paradossale per un fotografo professionista che ha sempre rifiutato l’uso del telefono, per esempio, come strumento per registrare immagini.
Troppo impegnativa la reflex con un obbiettivo di qualità, sia per il suo valore che soprattutto per il peso e l’ingombro. O forse, rappresentando il lavoro che pur amo, ne ho preso semplicemente le distanze…Un giorno mi sono finalmente deciso e ora sono felice di avere sempre con me la fidata compatta che reputo un giusto compromesso per prestazioni, qualità, peso e ingombro. Ho scelto Canon PowerShot G15 che non è propriamente una piuma, 290 grammi di peso, batteria compresa, per un ingombro di 107mm di larghezza per 76mm di altezza e 40mm di profondità, e la rende una tascabile non propriamente comoda da portare ma risponde ad alcuni requisiti fondamentali che la mia macchina fotografica compatta ideale deve avere: mirino ottico, obbiettivo di qualità, possibilità di registrare le immagini in formato raw, completo controllo manuale delle impostazioni. Canon PowerShot G15 non è la sola compatta digitale a riunire queste caratteristiche, anche se sul mercato ce ne sono pochine, ma è da anni tra le regine del segmento delle compatte premium, apparecchi di qualità che non hanno l’ottica intercambiabile.
MIRINO OTTICO: fondamentale! presto detto: rappresenta l’unico strumento per curare con precisione l’inquadratura; inoltre portando la macchina al viso è possibile scattare con tempi di posa anche lunghi minimizzando il pericolo del mosso grazie agli appoggi supplementari dell’arcata sopracciliare, del naso, e i gomiti saldamente raccolti che puntano sul corpo. In pieno sole non c’è display, per quanto ricco di pixel, che consenta una visione accurata dell’inquadratura. Il mirino ottico della Canon PowerShot G15 non consente alcun tipo di controllo ad eccezione dell’adeguamento dell’inquadratura durante la zoomata e la cosa può avere ripercussioni sulla qualità della messa a fuoco, quando si affrontano situazioni che richiedono precisione nella regolazione del punto di fuoco. Questo tipo di informazioni è inseribile soltanto nei mirini ottici di apparecchi di ben altra categoria, di ben altro costo e di ben altre dimensioni quindi non è un vero e proprio limite della Canon in questione.
OBBIETTIVO DI QUALITA’: non si fanno belle foto senza buone lenti! è l’elemento più importante, ancor più delle dimensioni e della qualità del sensore. Deve essere limitato nella sua escursione, massimo 4x o 5x perchè molte lenti in troppi gruppi peggiorano la qualità generale e penalizzano la luminosità, inoltre deve essere appunto luminoso per consentire buone immaggini anche quando la luce è scarsa, evitando il ricorso a Iso troppo elevati. Lo zoom della Canon PowerShot G15 con escursione 6.1-30.5mm (5x), equivalente alle focali di 28 e 140mm in formato 35mm, e luminosità 1:1.8-2.8 agli estremi risponde perfettamente ai requisiti di un’ottica di qualità per la categoria. E’ una focale ideale per il reportage e per numerose altre situazioni fotografiche.
FILE RAW: è il negativo digitale, permette il raggiungimento della massima qualità in post-produzione. La Canon PowerShot G15 consente il salvataggio del file anche nel suo formato grezzo, quindi non interpolato dal suo software, ed è quanto voglio da una macchina fotografica digitale.
IMPOSTAZIONI MANUALI: se nelle situazioni di ripresa più banali i vari automatismi sono comodi ed efficienti e le immagini che ne risultano sono soddisfacenti, non c’è dubbio che il controllo manuale di ogni funzione permetta al fotografo quella precisione fondamentale soprattutto nelle situazioni di ripresa più ostiche. La Canon PowerShot G15 ha regolazioni manuali da reflex: tempi, diaframma, Iso, punti di messa a fuoco in AF, regolazione della messa a fuoco, differenti misurazioni dell’esposizione, regolazione del bilanciamento del bianco. Insomma, non si fa mancare niente. Cercando il pelo nell’uovo avrei gradito la possibilità di impostare differenti profili colore ma lo si può fare in post-produzione con una perdita di tempo irrisoria.
Ho acquistato la Canon PowerShot G15 alcune settimane prima dell’uscita della sua evoluzione, il modello G16. In verità le differenze tra i due modelli non sono sostanziali ma la differenza di prezzo lo è…eccome! A fronte di un prezzo di listino di 600 euro alla sua uscita, ne ho spesi “solo” 340 che rimangono comunque una cifra importante per una macchina fotografica digitale compatta ma la qualità ha il suo prezzo. Il modello G16 offre Wi-Fi integrato per dialogare con smartphone, tablet e pc, e il processore Digic6 che dovrebbe garantire al sensore prestazioni migliorate sotto diversi punti di vista, tra cui la velocità operativa, la gamma dinamica e il contenimento del rumore. Rumore che comunque rimane problematico quando ci si spinge troppo oltre con gli Iso con un apparecchio che ha un sensore CMOS di 1/1,7” (7.44 x 5.58 mm) di dimensioni. In realtà Canon nel 2012 ha introdotto contemporaneamente, per la prima volta, un secondo modello all’interno della serie PowerShot G, affiancando alla G15 la più prestazionale e costosa G1X (ora sostituita dalla G1Xmk2). Questa “compatta” monta in realtà un sensore CMOS di 18.7 x 14mm (l’APS-C delle reflex Nikon, Fuji, Pentax, Sony non full frame per intenderci). Il peso importante (530 grammi) e l’ingombro maggiore (117 x 81 x 65 mm) a causa delle dimensioni dell’obbiettivo mi hanno indirizzato verso l’acquisto della G15, che però vanta un’ottica assai più luminosa rispetto allo zoom 4x della sorella maggiore (F2.8-F5.8). Infine due parole sulle funzioni video, ormai un must per ogni gadget digitale e per la frequentazione dei social media. Canon PowerShot G15 registra in formato H.264/Mpeg4 e la qualità delle riprese in FullHD (1920x1080px a 24 frame al secondo) è decisamente elevata, grazie anche alla qualità ottica del suo zoom. La qualità dell’audio invece lascia a desiderare e le funzioni di ripresa non sono modificabili a meno che non si ricorra alle soluzioni di quella comunità di appassionati e geni di Magic Lantern che hanno hackerato anche il firmware della Canon PowerShot G15, rendendo possibile il controllo manuale di ogni funzione durante le riprese video. L’installazione è semplice e sicura, basta seguire passo per passo il tutorial allegato al software. Concludendo, per rispondere al quesito iniziale: ho trovato la macchina fotografica ideale? Stante le attuali tecnologie (il mondo digitale si muove a una velocità impressionante) assolutamente sì: Canon PowerShot G15 (o G16)!
Per informazioni su Canon PowerShot G15
http://www.dpreview.com/reviews/canon-powershot-g15/
Per informazioni su Canon PowerShot G16
http://www.fotografidigitali.it/news/nuova-canon-powershot-g16-processore-digic-6-e-wi-fi_48322.html
Per informazioni sulle compatte avanzate di Canon:
http://www.canon.it/For_Home/Product_Finder/Cameras/Digital_Camera/expert/index.aspx
https://www.ruoteparlanti.com/che-sia-la-fotocamera-ideale/https://www.ruoteparlanti.com/wp-content/uploads/2016/02/canon_02.jpghttps://www.ruoteparlanti.com/wp-content/uploads/2016/02/canon_02-300x300.jpgFotografiacanon,digital camera,fotocamera,fotografia,fotografia digitale,g15,PowerShot,ruoteparlanti