Una borraccia piena di…
C’è chi vi mette solo acqua fresca, chi non esce di casa se non la miscela l’acqua agli integratori, all’Eroica è un obbligo morale riempirla con un generoso Chianti e c’è chi la usa per assumere porcherie assortite, anche ai raduni del piccolo gruppo sportivo di appartenza.
Io mi riconosco nei primi e, solo quando la sudorazione diventa eccessiva a causa del caldo estivo, ricorro a in tegratori e sali minerali, ma questa estate ne ho fatto un uso decisamente più ghiotto: more selvatiche, piccole prugne, marusticani, ciliege, fragoline…insomma tutto quanto ho incontrato lungo i tracciati che percorro abitualmente. La buona riuscita della missione comincia con la ricognizione del terreno…e dei suoi prodotti. All’andata, quando la borraccia è piena di liquido prezioso, anzi vitale, bisogna invividuare i soggetti più approriati (leggasi maturi) e procedere a una verifica della loro qualità (assaggio). La frutta selvatica costituisce un’ottima fonte di zuccheri (fruttosio) di rapida assimilazione e vitamine, di grande aiuto durante un’uscita nella calura estiva. Al ritorno, ormai vuota o quasi, diventa un contenitore perfetto in cui stipare i frutti e rendere felice chi è rimasto a casa (moglie o compagna), però soltanto dopo aver innescato i suoi sensi di colpa perchè non vi ha accompagnato nell’uscita in mountain bike.